Rivolta di Sejny | |
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Il tenente colonnello Adam Rudnicki, guida della sommossa di Sejny, assieme ad altri membri del POW, Organizzazione Militare Polacca, agosto 1919 | |
Data inizio | 23 agosto 1919 |
Data fine | 4 settembre 1919 |
Luogo | Regione di Suwałki |
Stato | Lituania |
Comandanti | Adam Rudnicki Mieczysław Mackiewitz Kazys Ladiga CONTINGENTI Organizzazione Militare Polacca (acronimo: POW) 41º Reggimento di Fanteria Commando Lituano di Sejny 1º Battaglione Ausiliario |
Motivazione | Permettere alla Polonia di sostituirsi all'amministrazione lituana nella regione |
Conseguenze | |
Morti | 30 |
Feriti | 70 |
Per rivolta di Sejny o rivolta di Seinai (in polacco Powstanie sejneńskie; in lituano Seinų sukilimas) si intende una sommossa polacca contro le autorità lituane nell'agosto del 1919 nella zona geografica etnicamente mista che circonda la città di Sejny (in lituano: Seinai). Quando le forze tedesche che occuparono il territorio durante la prima guerra mondiale si ritirarono dall'area nel maggio 1919, cedettero l'amministrazione della zona contesa ai lituani. Cercando di prevenire un conflitto armato tra la Polonia e la Lituania, gli Alleati tracciarono una linea di demarcazione, nota come linea Foch. Gran parte della regione di Suwałki (Suvalkai) fu assegnata alla Polonia e si richiese al contempo il ritiro dell'esercito lituano. Il Paese baltico sembrò inizialmente accettare la richiesta e lasciò alcune aree; tuttavia, una volta giunte a Sejny (Seinai), le truppe, col consenso del governo, si rifiutarono di lasciarla ai polacchi, essendo la maggioranza della popolazione lituana.[1] Le organizzazioni filo-polacche del posto innescarono una rivolta il 23 agosto 1919 e presto ricevettero il sostegno dell'esercito polacco regolare. Dopo diverse schermaglie, le forze biancorosse si assicurarono Sejny e gli avversari si ritirarono dietro la linea Foch.
La rivolta non risolse il più ampio conflitto sul confine tra Polonia e Lituania nella regione etnica di Suwałki: entrambe le parti si lamentarono per le reciproche misure repressive messe in atto nei confronti delle rispettive minoranze nazionali.[2] L'astio si intensificò nel 1920, causando le schermaglie che portarono alla guerra polacco-lituana. Sejny cambiò spesso bandiera fino all'accordo di Suwałki dell'ottobre 1920, che lasciò la città in mano ai polacchi. La rivolta compromise i piani del leader polacco Józef Piłsudski, che stava pianificando un colpo di Stato in Lituania per sostituire il governo lituano con un governo filo-polacco che avrebbe accettato di unirsi alla Polonia (realizzando così il progetto di dar luogo alla federazione Międzymorze). La rivolta di Sejny spinse l'intelligence lituana ad intensificare le sue indagini sulle attività polacche in Lituania, permettendole di scoprire i piani per il colpo di Stato e di sventarlo: i simpatizzanti polacchi furono arrestati. Queste ostilità, aggiunte a quelle nate a Sejny, compromisero ulteriormente le relazioni diplomatiche tra le due nazioni.
Ad essere coinvolti furono 900[3] o 1200 attivisti[4] e 800 truppe regolari polacche da un lato contro 900 soldati[5] e 300 volontari lituani.[6]
Alla fine, Polonia e Lituania raggiunsero un accordo su un nuovo confine che lasciava Sejny sul lato polacco del confine. Il confine tra la Lituania e la Polonia nella regione di Suwałki è rimasto lo stesso da allora (ad eccezione del periodo della seconda guerra mondiale).
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